Preso atto del mutamento del quadro di interpretazione della realtà che ci circonda, il pensiero e la pratica politecnica oggi si orientano verso il superamento dei vincoli e dei modelli prefissati delle discipline, verso la negazione di ogni atteggiamento di chiusura per aprirsi alla possibilità di riarticolare il mondo delle idee. Così intese, la scienza e la tecnica, soprattutto nei loro percorsi di ricerca, diventano maggiormente partecipi dell’impegno collettivo e dimostrano di condividere in modo maturo ed esplicito la preoccupazione per le sfide inedite che ci si propongono, stimolando la percezione di nuove realtà possibili, promuovendo un’integrazione di esperienze conoscitive più adeguata all’attuale concezione del mondo, ricomponendo i saperi parcellizzati in una visione unitaria. Con la finalità – per usare le parole di Veca – di consolidare «una cultura pubblica capace di mettersi alla prova con le inevitabili scelte collettive, richieste costantemente dagli sviluppi e dalle innovazioni generate dalla ricerca scientifica».